venerdì 8 agosto 2008

Un vecchio ricordo

Era senza targa nè assicurazione e la usavamo solo qualche volta, per girare nelle strade sterrate di montagna, tutti insieme.
Mi divertiva andare in moto e mi sono sempre chiesta perchè. Ci riducevamo ad aglomerati di polvere e fango odoranti di gasolio però lo trovavo comunque divertente.
Forse perchè andare in moto mi dava quella pazzesca sensazione di libertà, io che libera non ero. Mi toglieva il fiato, non riuscivo a tenere gli occhi aperti se tenevo la visiera del casco alzata. L'aria mi batteva contro gli occhi che non riuscivano nemmeno a muoversi, nemmeno a chiudersi... e non li volevo chiudere mai, volevo vedere la velocità, volevo guardare l'asfalto mangiato dalla moto, volevo sentire la velocità sul mio corpo. E la testa andava veloce, si lasciava trasportare subito, poi iniziava a correre ancora più veloce, i pensieri sfrecciavano, si accavallavano.
Bella la velocità, come la vita e anche quella è veloce. Vita è movimento, solo chi si ferma muore anche da vivo, pensavo.
I bravi capiscono quando andare veloci e rallentano quando è prudente farlo perchè solo così gioiscono poi a pieno del momento in cui correranno al massimo.
Io non avevo ancora capito come andavo in moto, non sapevo bene ancora come vivevo.. forse non ho ancora abbastanza carburante da bruciare, pensavo, aspettavo di avere il pieno per godermi tutto e tutto d'un fiato. Forse quella del carbutante era solo una scusa, forse avevo solo paura di non essere capace di andare veloce abbastanza.
Mi avviai dall'altra parte della strada prendendo la sua mano tra la mia, gli occhi di chi mi guardava da lontano, tra i miei. Ingenua, infedele e inconsapevole di tutta la strada che avevo davanti.