venerdì 8 agosto 2008

Un vecchio ricordo

Era senza targa nè assicurazione e la usavamo solo qualche volta, per girare nelle strade sterrate di montagna, tutti insieme.
Mi divertiva andare in moto e mi sono sempre chiesta perchè. Ci riducevamo ad aglomerati di polvere e fango odoranti di gasolio però lo trovavo comunque divertente.
Forse perchè andare in moto mi dava quella pazzesca sensazione di libertà, io che libera non ero. Mi toglieva il fiato, non riuscivo a tenere gli occhi aperti se tenevo la visiera del casco alzata. L'aria mi batteva contro gli occhi che non riuscivano nemmeno a muoversi, nemmeno a chiudersi... e non li volevo chiudere mai, volevo vedere la velocità, volevo guardare l'asfalto mangiato dalla moto, volevo sentire la velocità sul mio corpo. E la testa andava veloce, si lasciava trasportare subito, poi iniziava a correre ancora più veloce, i pensieri sfrecciavano, si accavallavano.
Bella la velocità, come la vita e anche quella è veloce. Vita è movimento, solo chi si ferma muore anche da vivo, pensavo.
I bravi capiscono quando andare veloci e rallentano quando è prudente farlo perchè solo così gioiscono poi a pieno del momento in cui correranno al massimo.
Io non avevo ancora capito come andavo in moto, non sapevo bene ancora come vivevo.. forse non ho ancora abbastanza carburante da bruciare, pensavo, aspettavo di avere il pieno per godermi tutto e tutto d'un fiato. Forse quella del carbutante era solo una scusa, forse avevo solo paura di non essere capace di andare veloce abbastanza.
Mi avviai dall'altra parte della strada prendendo la sua mano tra la mia, gli occhi di chi mi guardava da lontano, tra i miei. Ingenua, infedele e inconsapevole di tutta la strada che avevo davanti.

lunedì 28 luglio 2008

Acqualena

Da quando è estate e cioè da neanche un mese quest'anno, sono stata un paio di volte nella piscina più in del momento. Più "in" è una considerazione totalmente fuori luogo mi rendo conto, ma è così che vuole sembrare! Vasca minuscola, per niente adatta a chi vuole nuotare, ma ideale per chi ama stare ore appollaiato sul bordo con i piedi in acqua, che fa tanto signora con le vene varicose, ma che resta comunque un ottimo rimedio contro il caldo. A parte questo il bordo piscina è un ottimo modo per mettersi in mostra, le vedi tutte in fila, belle ragazze che fanno crocchio dietro occhialoni neri e costumi minuscoli, una di solito sta al centro rivolta verso il bordo, dicendo che così prende il sole di schiena, astuzia per starsene statuaria tutto il tempo in piedi! Non che i ragazzi siano diversi, anche per loro, costumi sempre più bassi, addominali (chi li ha) sempre più a vista, tatuaggi esibiti come collanine.
Insomma una piscina da vetrina, frequentata però indiscriminatamente da ragazzi, giovani e non più giovani, famiglie, nonni con bambini piccoli, insomma da tutti. E' vicina, è comoda, praticamente l'unica piscina raggiungibile in bicicletta dal centro della città. Un chiaro successo, inizialmente ho pensato, proprio quello che mancava visto che tutte le volte, per avere un pomeriggio in piscina, dovevo farmi almeno 10 km!
Peccato solo che i Signori Gestori quest'anno si siano un po' montati la testa. A parte l'ingresso di 12 € con lettino, che mi sembra già di per sè una follia, e il fatto che sabato 5 Luglio alle 16.30 il bar aveva già finito le bottiglie di acqua naturale (impossibile con il caldo che faceva, pensare che alla gente sarebbe venuta tutta quella sete!), le nuove bariste assunte sono la vera novità di quest'anno. Bionde, bellissime, minorenni e svestite. Vergogna. Posto che è una piscina, non un locale notturno e che il perizoma non è un abbigliamento adatto a chi sta dietro ad un bancone, non me ne frega niente se è il bar di una piscina, trovo veramente ignobile e scandaloso il gioco sporco dei gestori. Che le belle ragazze dietro al bancone del bar attirino i clienti non è una novità, di certo non vengono costrette a girare in perizoma ma sono completamente consenzienti, ok. Ma è proprio questo il lato più scandaloso: approfittare della sottile vanità che si ha a 16 anni ed incoraggiarla. Guadagnare sulla voglia di mostrarsi, di apparire donne, sulla voglia di ricevere sguardi e complimenti da tutti. Come si fa ad approfittare dell'ingenuità, della normale civetteria e della voglia di essere grandi, scambiandolo per consenso? Dov'è finita l'eleganza, il buon gusto, la misura, l'educazione per cui la mia città è da sempre famosa? Dov'è la piccola Parigi ricca e un po' snob?
Non sono decrepita e nemmeno bigotta, non mi scandalizza certo un perizoma... e non è nemmeno gelosia, il mio fondoschiena non ha nulla da invidiare al loro, è solamente amore sconsiderato per l'eleganza. Sarà mai possibile aspirare ancora al buongusto, passando prima per la decenza o la mia cara Parma, si vedrà assorbita da vanità, interesse e immoralità?
Da piccola Parigi a piccola Amsterdam? Speriamo di no!

giovedì 24 luglio 2008

Amiche e Amiche

Si passano anni insieme nella stessa classe nell'indifferenza più completa. Poi la scuola finisce, ci si ritrova improvvisamente in un mondo senza certezze, con tante strade da scegliere, da percorrere, con il nulla in testa, con montagne da scalare davanti, ci sembrava.
Incontri casuali, cene organizzate solo per... non perdere i contatti e poi improvvisamente ci si ritrova amiche con chi non si sarebbe mai pensato. Complici le situazioni sentimentali, le stesse esigenze, la voglia di scoprire, uscire, frequentare le stesse persone, era divertente... e poi L'Amicizia. Ci abbiamo creduto io ed E. Eravamo proprio amiche, affini, unite, diverse, complementari. Chiacchiere, serate, discorsi, pettegolezzi. Insomma facevamo tutto quello che fanno le Amiche a 20 anni, ci siamo fatte forza e tuffate a rincorrere la vita che volevamo, diverse noi, ma non così diversi i nostri desideri. Poi una litigata. Stupida, assurda, infantile, per una altrettanto stupida incomprensione, per la mancata empatia, mia e sua di un momento diverso che l'una e l'altra stavamo vivendo. Sono passati molti anni da quel 11 maggio del 2004 ma ancora ricordo data, ora e luogo dell'ultimo giorno in cui io ed E. ci siamo parlate... o meglio, urlate.
Orgogliosa io, più o come lei, non ci siamo mai più sentite se non via sms a Natale, per i compleanni e per la mia laurea. Uniche occasioni in cui abbiamo messo da parte il nostro caratteraccio. Non posso dire nemmeno che ci siamo mancate perchè anche se vero, se fosse stato davvero e profondamente così, la mancanza avrebbe distrutto l'orgoglio, non so.
Però ora so che non se la passa bene e la penso. Non la chiamo, non le scrivo, non le parlo ma vorrei. La conosco, non accetterebbe, non è momento e forse nemmeno il caso. Mi limito a pensarla, a sperare che stia bene, a sperare che affronti un momentaccio, a sperare di sentire presto da pseudo conoscenti in comune che incontrerò sulla mia strada, che sta bene, che è felice.
Forse amicizia vuol dire anche pregare per qualcuno a cui si è voluto molto bene e che ricordiamo sempre con un sorriso, senza rancore, senza rimpianto... ma è terribilmente faticoso e codardo starmene qui con le mani sulla tastiera di un pc, a scrivere ciò che invece vorrei dirle e un po' me ne vergogno, perchè le Amiche non fanno così.

lunedì 14 luglio 2008

wedding report

Proprio nel week end ho avuto occasione di partecipare ad un ambito evento della mia ridente cittadina, provinciale ma non troppo(!). Matrimonio di "amici": raccontare del mio sabato da invitata ad un illustre matrimonio, è un invito a nozze molto più allettante di quello reale!
Chiesetta modesta, predica concentrata sulle posizioni sociali e sulla futura gestione dell'azienda di famiglia, un tantino fuori luogo considerato che davanti a Chi sta lassù siamo davvero tutti uguali, o almeno è così che mi hanno insegnato!
Festeggiamenti in casa, sarebbe stato un peccato altrimenti, splendida location, musica eccellente, catering opinabile ma splendida la torta... insomma un contesto da fiaba. Volutamente easy l'atmosfera che si tentava di dare, tanto da snobbare persino il rito dell'assegnazione dei tavoli agli invitati... scelta stonata, come sempre disseminatrice di panico ingiustificato... (che sarà mai poi trovarsi a tavola con chi non si conosce bene, mica è una tragedia!)
Almeno però grazie al piccolo inconveniente, ho avuto il piacere e l'onore di avere come mio commensale un autorevole personaggio che mi sarebbe di grande aiuto se facessi studi psico-sociologici, ma che ringrazio comunque per l'enorme spunto di riflessione donatomi!
Oddio, non che gli esempi di maleducazione manchino in giro al giorno d'oggi, di persone ne vedo tante, non mi impressiono certo facilmente... ma quando arrivano cogliendoti alla sprovvista come un gavettone d'acqua gelata, l'espressione del mio volto credo sia la stessa: incredulità!
Il cafone di turno stavolta si fa chiamare con nobili appellativi, cerca l'attenzione in ogni momento, si dilunga in conversazioni volgari non curante della presenza di bambini intorno, (passi la mia di presenza che sono maggiorenne) si vanta di essere single ma dice di essere stato innamorato e di aver sofferto anche molto, crede di essere il più furbo, il più intelligente e il più ricco di tutti. Temuto e osannato, evitato e cercato, si dimena in una contraddizione perenne attaccando tutti e tutto, perchè che attaccare è la miglior difesa non l'ho certo inventato io, e perchè se qualcuno durante il turbinio dei festeggiamenti, si fosse accorto della sua condizione di persona infelice, la tristezza sarebbe stata tale da far finire la festa per tutti.
Come sopravvivere in questi casi? Naturalmente mantendendo la calma e scappando... Cioè l'esatto contrario di quello che ho fatto io!
Personale riflessione a parte, auguri agli sposi!

venerdì 11 luglio 2008

E chi lo avrebbe mai detto che era così facile!
My best..... sta per iniziare, che emozione!!!!