Proprio nel week end ho avuto occasione di partecipare ad un ambito evento della mia ridente cittadina, provinciale ma non troppo(!). Matrimonio di "amici": raccontare del mio sabato da invitata ad un illustre matrimonio, è un invito a nozze molto più allettante di quello reale!
Chiesetta modesta, predica concentrata sulle posizioni sociali e sulla futura gestione dell'azienda di famiglia, un tantino fuori luogo considerato che davanti a Chi sta lassù siamo davvero tutti uguali, o almeno è così che mi hanno insegnato!
Festeggiamenti in casa, sarebbe stato un peccato altrimenti, splendida location, musica eccellente, catering opinabile ma splendida la torta... insomma un contesto da fiaba. Volutamente easy l'atmosfera che si tentava di dare, tanto da snobbare persino il rito dell'assegnazione dei tavoli agli invitati... scelta stonata, come sempre disseminatrice di panico ingiustificato... (che sarà mai poi trovarsi a tavola con chi non si conosce bene, mica è una tragedia!)
Almeno però grazie al piccolo inconveniente, ho avuto il piacere e l'onore di avere come mio commensale un autorevole personaggio che mi sarebbe di grande aiuto se facessi studi psico-sociologici, ma che ringrazio comunque per l'enorme spunto di riflessione donatomi!
Oddio, non che gli esempi di maleducazione manchino in giro al giorno d'oggi, di persone ne vedo tante, non mi impressiono certo facilmente... ma quando arrivano cogliendoti alla sprovvista come un gavettone d'acqua gelata, l'espressione del mio volto credo sia la stessa: incredulità!
Il cafone di turno stavolta si fa chiamare con nobili appellativi, cerca l'attenzione in ogni momento, si dilunga in conversazioni volgari non curante della presenza di bambini intorno, (passi la mia di presenza che sono maggiorenne) si vanta di essere single ma dice di essere stato innamorato e di aver sofferto anche molto, crede di essere il più furbo, il più intelligente e il più ricco di tutti. Temuto e osannato, evitato e cercato, si dimena in una contraddizione perenne attaccando tutti e tutto, perchè che attaccare è la miglior difesa non l'ho certo inventato io, e perchè se qualcuno durante il turbinio dei festeggiamenti, si fosse accorto della sua condizione di persona infelice, la tristezza sarebbe stata tale da far finire la festa per tutti.
Come sopravvivere in questi casi? Naturalmente mantendendo la calma e scappando... Cioè l'esatto contrario di quello che ho fatto io!
Personale riflessione a parte, auguri agli sposi!
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